Ischia vacanza guida
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un pò di storia di Ischia |
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Ischia fu abitata sin dalla preistoria e conserva scritta sulle sue pietre
4000
anni di civiltà mediterranea, dall'età neolitica all'epoca del turismo e della
globalizzazione dei mercati. |
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In diverse località dell'isola, specialmente nelle
parti interne, sono state
rinvenute strumenti di selce e ossidiana del terzo
millennio a.C. |
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Sulla collina del Castiglione sono state riscoperti frammenti
di ceramica micenea,
databili tra il XV e XIV secolo a.C. (età del bronzo)
che provano i legami con il mondo egeo-analotico. Intorno al 770 a.C. (età del ferro) fu fondata sul promontorio di monte Vico
all'estremità nord-ovest (Lacco Ameno) la città di "Pithekoussai" ad opera
dei coloni greci provenienti dall'isola di Eubea e precisamente dalle città
di Calcide ed Eretria. Ischia è dunque la più antica colonia della Magna Grecia,
fondata prima ancora di Cuma 725 a.C. come è stato confermato in pieno
dagli scavi, nella Necropoli di San Montano, dell'archeologo Giorgio Buchner a
partire dal 1952 fino al 1983. |
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Celeberrimi documenti dell'epoca sono
"la Coppa di Nestore",una tazza importata da Rodi con iscrizione graffita in versi dell'Iliade,
che segna la data di nascita della scrittura alfabetica (725 a.C. circa),
ed il "Cratere del Naufragio", vaso locale con fregio figurativo dipinto con
scena
di naufragio databile intorno alla fine dell'VIII sec. a.C.
Quest'ultimo è il più antico esempio di pittura vascolare ritrovato in Italia.
Si possono ammirare nel Museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno. |
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Successivamente i Romani insediarono l'isola di Ischia dandole il nome di
Aenaria
ed espandendosi fino alla zona nord-est dell'Isola oggi Ischia Ponte.
E' con quest'ultimi che inizia la valorizzazione delle virtù terapeutiche delle
acque
termali ischitane. Un'importante testimonianza archeologica è rappresentata da
una
serie di rilievi votivi dedicati per ringraziamento dell'avvenuta guarigione ad
Apollo
e alle Ninfe della sorgente che avevano il nome di Nitrodes o Nitrodiae. Questi rilievi furono rinvenuti casualmente nel 1757 presso la sorgente che
conserva
tuttora il nome di Nitroli o Nitrodi, sul versante meridionale dell'isola presso
Buonopane,
Barano d'Ischia. I rilievi originali si possono ammirare nel Museo Nazionale di
Napoli e
uno all'Ermitage di San Pietroburgo; Calchi dei rilievi sono esposti nel Museo
archeologico
di Villa Arbusto a Lacco Ameno. A seguito dell'intensa attività vulcanica proprio in età romana, dall'epoca
di Augusto
a Diocleziano, l'isola venne restituita ai napoletani in cambio di Capri, ad
abitarla
rimase una caparbia popolazione contadina che, non curante del pericolo,
continuava a coltivare questa terra insidiosa. Dopo il disfacimento dell'impero romano Ischia venne invasa dai vari popoli
barbari scesi in Italia. Nel Medioevo, in una lettera inviata dal Papa Leone III all'imperatore Carlo
Magno nell 813,per la prima volta Ischia viene chiamata con il nome di "Insula maior"(isola
maggiore),
da cui derivarono Insla, Isla Iscla e infine Ischia. Con la fine del Ducato di Napoli, l'isola d'Ischia seguì le sorti della città
di Napoli. |
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Passò sotto il dominio dei Normanni, degli Svevi, degli Angioini e degli
Aragonesi. Sotto questi ultimi viene ultimata la costruzionedella
fortezza/Castello Aragonese
sull'isolotto di fronte all'attuale Ischia Ponte dove si era rifugiata la
maggior parte
della popolazione in seguito all'eruzione del 1301 detta dell'Arso (cratere di
Fiaiano, Barano d'Ischia). Alfonso d'Aragona affida il governo dell'isola
d'Ischia alla famiglia
d'Avalo marchesi di Pescara ed è sul Castello che si svolge la la storia della
Ischia
rinascimentale arricchita di nomi e personaggi famosi come quello di Vittoria
Colonna.
Il XVI secolo è però anche il periodo di nuove incursioni barbare ad opera
prima del
terribile corsaro Hair Eddin detto Barbarossa, che sbarca a Forio d'Ischia
saccheggiandola
e devastandola e facendone prigionieri gli abitanti e in seguito al corsaro
Dragut uno
dei suoi più feroci seguaci.
Dopo un periodo di oscurantismo, nel settecento l'isola riacquistò importanza
con la nuova dinastia dei Borboni. Carlo III attuò una politica di risanamento
sociale.Con la prima riforma, l' isola d' Ischia passò direttamente al Regio Demanio e
venne
amministrata da governatori di nomina reale, che risiedevano sul Castello.
Nel marzo 1799, all'epoca della Repubblica Partenopea, gli intellettuali
ischitani,
principalmente sacerdoti di cultura illuministica, parteciparono attivamente al
movimento giacobino.
Le speranze dei patrioti vennero però soffocate in un bagno di sangue.
Sotto il dominio di Gioacchino Murat, cognato di Napoleone, i Francesi
occuparono l'isola e resistettero tra le mura del Castello Aragonese agli
attacchi della flotta anglo-borbonica. |
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Ferdinando II di Borbone è stato l'ultimo re di Napoli ed Ischia prima
dell'unità d'Italia. A lui si devono la costruzione del porto,
già lago, inaugurato solennemente il 17
settembre 1854, |
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l'edificazione della chiesa di Porto Salvo sul Porto
d'Ischia,
la realizzazione della cosiddetta strada Borbonica che ancora oggi collega i
vari
centri interni isolani. Nel 1860, caduta la dinastia borbonica, l'isola con
plebiscito del 2 ottobre, entra a far parte politicamente del regno
d'Italia. Con l'unità d'Italia, lo sfruttamento intensivo delle acque termali sviluppò
un turismo di elite sull'isola, che si concentrò principalmente a Casamicciola
Terme. Giuseppe Garibaldi è stato ospite dell'isola per circa un mese per curare una
gamba. |
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